Aggiornamenti Superbonus 110% e cessione del credito

Aggiornamenti Superbonus 110% e cessione del credito

In questo clima di incertezza politica, una cosa è certa: regna la confusione per quanto riguarda il Superbonus 110%. Un’iniziativa lanciata dal governo di Mario Draghi, sono state recentemente annunciate proroghe, nuove clausole e requisiti. Quindi, non è sempre facile capire cosa fare e come farlo. Però, quello che è certo è che ci sono novità anche sulla cessione dei crediti e sui prestiti ai cittadini in generale. 

Cos’è il Superbonus 110%

Prima di tutto, come sottolinea il sito dell’Agenzia delle Entrate, per ricevere questo bonus serve far parte di una categoria specifica, con parametri molto rigidi. Si tratta di un’agevolazione fiscale che risale addirittura al 2020. Questa agevolazione del 110% è valida per le spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per: 

  • Interventi a edifici per migliorare l’efficienza energetica (come l’installazione di pannelli fotovoltaici) 
  • Interventi agli edifici per ridurre il rischio sismico

Quindi, questa misura governativa va di pari passo con altri bonus statali come l’ecobonus.

Cos’è l’ecobonus

Si tratta sempre di una tipologia di agevolazione fiscale, stavolta dedicata sia ai cittadini privati che ai condomini. Si concentra su interventi specifici come: misure per migliorare l’efficienza energetica, la ristrutturazione e misure di sicurezza per l’edificio. Esempi di questi lavori sono l’installazione di caldaie a condensazione, l’introduzione di impianti geotermici e collettori solari per la produzione di acqua calda

Dopo la proroga al Superbonus del 2022, scadenze e percentuali sono state chiarite. L’ultima scadenza è quella del 31 dicembre 2025, quando si riceveranno i rimborsi per le spese sostenute. Di seguito, le percentuali e le date da tenere a mente. 

DatePercentualeAlcuni parametri da rispettare 
Fine 2022110%Edifici unifamiliari, se al 30 settembre 2022 i lavori sono almeno al 30%
Per le spese fino al 31 dicembre 2023110% di SuperbonusSe alla data del 30 giugno 2023 sono stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo
Fino alla fine del 202470%N/A
Per le spese del 202565%N/A

A prescindere da quale sia la percentuale per i lavori su edifici esistenti, in demolizione o in ricostruzione, la quota del rimborso sarà divisa in quattro parti per le categorie che possono applicare per il Superbonus 110% come: condomini, cittadini privati e gli Istituti autonomi case popolari (Iacp). 

Però, non mancano i rischi per consumatori, che già devono affrontare le difficoltà dei rincari generalizzati, dalla spesa al supermercato fino alle bollette della luce per le imprese italiane. 

Cos’è il Superbonus 110%

Cessione del credito e Superbonus 110%


Iniziative come questi bonus hanno lo scopo di rilanciare l’economia e l’industria. In questo caso, quella edilizia. A luglio del 2022, le opere accettate per la detrazione ammontano a un totale di spesa per lo stato italiano di 43,7 miliardi. Però, il governo aveva previsto una spesa di 31 miliardi. Insomma, i conti non tornano. 

Ci sono cantieri bloccati in tutta la Penisola perchè non riescono ad ottenere la cessione del credito e la conseguenza più serie è dover restituire la somma pagando le sanzioni dovute. Uno dei tanti ostacoli è il processo della cessione in sé.

Come funziona la cessione del credito con il Superbonus 110%

Il cittadino privato (anche chiamato committente) che vuole fare un lavoro edile si rivolge a un professionista che chiede l’accesso all’agevolazione. Una volta ricevuto il credito, il privato sceglie tra due opzioni: cederlo a qualcuno oppure darlo all’impresa che farà i lavori. In questo caso, si riceve uno sconto in fattura. 
Una volta presa questa decisione, chi ha ricevuto il credito può usarlo o cederlo ad istituti come le banche. 
La banca, a sua volta, può cedere il credito ai suoi clienti. 

La burocrazia non è mai stata facile da navigare. In questo caso, l’ultima novità varata dal governo risale alla fine di agosto 2022, cioè da quando gli istituti di credito possono immettere i crediti (fino all’1 maggio 2022) sul mercato. Ora, possono anche cedere a società e professionisti con partita IVA. 

Dove nasce il problema? Nel caso di frodi, non è chiaro chi è il responsabile. 

Proprio come il nodo dei contributi INPS, i dettagli del Superbonus 110% sono tutti da chiarire. 

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